IBRAHIM HONĐO è un poeta
canadese-bosniaco.
Ha pubblicato 38 raccolte di
poesia in lingua inglese e 28 raccolte in serbocroato.
Altrettanto è presente nel più di 70 antologie poetiche
internazionali. Sue poesie sono state pubblicate in 60
diverse riviste e quotidiani, nei radio-programmi e le
stazioni televisive. Ha partecipato in quattro
conferenze letterarie, e in parecchi festivals
poetici e letterari. Alcune sue poesie sono state tradotte in
quasi in 20 lingue diverse. Per il suo lavoro ha ricevuto
diversi riconoscimenti. Vive e crea in Canada, nella città
di Vancouver.
SULLE IMPANATURE DELL’ALBEGGIARE
Ero sulle impanature dell’albeggiare
l’alba scivolava sui pensieri mattutini
in me parole soffocate
si svegliò il vagabondo dei fannulloni
le nuvole dolcemente svuotavo la pioggia
boccole di neve formavano muri
dietro cui mi riposavo da giorni
con silenzio riempivo il soffitto delle stanze
nella mia casa di pietra
mentre pregavo i fantasmi di aiutarmi
colla morte rubata
ma non potevo partire
PIETRA
Non mi hanno chiesto come mi chiamo
mi chiesero carta d'identità o il numero
non l’avevo
ho detto Pietra
ridevano
mi chiesero di dove sono
di pietra ho detto
mi hanno chiesto gli anni
ho risposto venti sassi
e ho mostrato tutti i sassi macchiettati
mi aprono il cuore
chiudo il portone sul muro invisibile
che ci separa
e parto
UNA MATTINA
Una mattina all'improvviso
qualcuno m’ informerà
che il mio bersaglio fu portato dalle acque
che i venti hanno soffiato nel mio giardino
le piogge hanno lavato le mie tracce
una mattina qualcuno mi dirà
che miei ricordi sono coperti con bianco
qualcuno mi dirà
qualcuno in me dirà
che ho perso il mio io
una mattina
mi chiesero cosa è successo con i ragazzi
e perché non ci sono le tracce
dei loro passi sul cielo stellato
e dove è il cielo
sarà una mattina bellissima se mi sveglio
LETTERA DEL SOLDATO DAL CIPPO
Tu hai tua grande pietra
ornata con la foto da soldato
tu hai arco e saetta
la tua spada e scudo
tu hai tuo abito di cavaliere
tu hai tutto
e ciò che era tuo
e ciò che è rimasto di te
io non né avrò mai la mia pietra
ornata con la foto da soldato
non né avrò mai arco e saetta
né spada
né scudo
né abito di cavaliere
né ciò che era mio
né ciò che di me è rimasto
avrò solo la parola
e ciò che di essa e rimasto
tu rimarrai per sempre sul baluardo della patria
ed io vado a sognare la patria
dove da ltempo sono cancellate le mie tracce
lì non ci sarà né la mia pietra
né mie parole
a me attribuite
né parola
né lettera
di me non si saprà
né parola
né lettera
parola
cosi da sola
piccola
ma micidiale
più micidiale dell’arco e la saetta
tua spada e scudo
con cui sognavi la libertà
loro ti hanno giudicato
non sapevi
e non saprai mai che
libertà è qualcos'altro
e nessuno potrebbe dartela
essa è rinchiusa nella lettera
chiusa con chiave nella parola
io lo so chi è custode della chiave
parola
e lettera
SGUARDO
I miei occhi sono rimasti
sul tuo passo
sotto la lanterna della strada
quella notte
quando tutto somigliava
ad una grande festa
il mio sguardo smarrito
fermo
è rimasto
sul tuo passo umile
nessuno conosceva l'alfabeto del camminare
come tu non conoscevi
lo sguardo del
camminare
ed io non so
dove ti sei nascosta
STAMATTINA
Stamattina
sulla finestra del mio canto
si è posato un uccello
con una lettera
fino adesso mai vista
portava
me in sè
e la mia parola
nel suo cinguettio
non so
se a causa di ciò
la mattina piangeva
LA VIA DEI SUICIDI
Non andare mai in quella via la notte
è la via dei suicidi
è la via di meretrici
è la via di paura e vergogna
è la via – manicomio
lì suona un'altra musica
e si cantano canti diversi
lì si ascoltano altri rumori
e un lume estraneo
copre il paesaggio deserto
sulla parte cieca della via
luccicano tracce di perdita
incorniciati in mazzi rossi
da quella via tutti sono spariti
non andare mai in quella via
è la via di suicidi
non andare mai in quella via di giorno
lì ci sono case senza nomi e numeri
con neri graffiti dal fondo fino al tetto
con vetri rotti alle finestre
e le porte putride
non andare mai in quella via, né di giorno, né di notte
perché sparirai in una direzione che
ti mangerà, ti divorerà in un attimo solo
è la via dei suicidi e meretrici
via di paura e di vergogna
via senza tremolio e sospiro
è la via infinitamente unilaterale
via accecata
dove mangiano carne umana
e bevono sangue loro
TU SEI TUTTO
Tu sei regina del paese inesistente
senza sudditi e posteri
tu sei spino con occhi giovanili
e ferro sulle labbra giovanili
tu sei pietra sui loro cuori morbidi
e ghiaccio nelle sue anime nude
tu sei ciò di cui non si può
e ciò senza cui non si può
tu sei meretrice in tutte le vite
pioggia dalle nuvole feroci
fiume ingrossato,
gioia, gemito, grido
ti spogli fino a denudarti nel tempo denudato
sul palco di curiosità dei ragazzi sfrenati
sei nata nuda nel paese denudato
più nuda ancora reggi cuori bollenti
disperdi la tua nudità nel cosmo
non sapendo nulla del suo regno inesistente
tu sei regina di tutte le regine
che pudicamente si librano sopra sguardi innamorati
dei ragazzi imberbi che vivono con un solo pensiero
che di nascosto si masturbano e sospirano
nel paese inesistente
per la regina inesistente
sognandola nella sua nudità sontuosa
tu sei regina delle regine dell’amore
e tutto ciò che l'immaginazione maschile può sognare
tu sei pietra d’inciampo per ragazzi sfrenati
loro sofferenza e dolore
tu sei quella senza la quale non si può e si può
adesso che sai come quei ragazzi
distruggono generazioni mai nate
renditi davanti a loro nella serata blu
al fondo del vicolo ceco
salva tutto ciò che si può salvare
per non perdere nulla dalla tua splendida nudità
COME COSTRUIRE UN PONTE
Voglio amarti follemente
e così costruire un ponte
che vada a collegarci
ma non voglio bagnare le labbra
o stancarmi la lingua
senso c’è
anche nel non senso
mi polverizzano
senza sterminio
altri hanno gettato ossa
tra di noi
anche l’osso è un ponte
se lo teniamo insieme
ognuno dalla parte sua
SANTA TRINITÀ
Sono nato sulla pietra
sotto quella stella
sotto la quale non crescono
piante velenose
il veleno fu sempre portato dall’occidente e dall’oriente
l’hanno seminato sotto le stelle
sotto le quali fu efficace
e con l'odio cresce bene
di nazionalità sono Uomo
paese di provenienza Terra
la mia fede è l’Amore
vivo e non lascio le tracce
che devono seguire altri
tutti hanno le porie tracce che seguono ciecamente
il mio destino è di non cedere nella mia via
e di tornare sotto la pietra
sotto questa stella
dove non crescono veleni
dietro a me rimarranno solo le parole
Uomo, Terria, Amore
come un trinità santa
concepita
nutrita e morta con me
e in me
Traduzione dal serbocroato
in italiano di
Biljana Z.Biljanovska